Un' auto le uccise la gattina: padrona ottiene 300 euro di risarcimento danno
lastampa.it
Trecento euro. Tanto vale la vita di una gattina investita e uccisa lo scorso 17 luglio sulle strisce pedonali a Sassari. Porta in una clinica veterinaria in condizioni gravissime, la micia è morta poco dopo. La compagnia assicurativa, secondo quanto riporta La Nuova Sardegna, ha riconosciuto l’esistenza del “danno da perdita dell’animale d’affezione” e ha risarcito con quell’importo la proprietaria di Maya.
«Pur non trattandosi di un animale di razza è stata comunque riconosciuta la fondatezza della nostra richiesta di risarcimento basata sul danno d’affezione che sta trovando sempre più spesso riconoscimento anche tra i giudici italiani» ha spiegato alla Nuova Sardegna l’avvocato Danilo Sedda che si è occupato del caso.
Al momento dell’incidente, il figlio della donna si trovava proprio dietro la macchina dell’investitore e quindi lo ha fermato. L’intervento dell’avvocato è stato poi richiesto dopo che il tentativo di un accordo privato, per sostenere le spese di ricovero e cura della gatta, non era andato a buon fine.
Il risarcimento sembra essere una cosa particolare, ma non in Europa a quanto spiega il legale: «Succede spesso in altri Paesi come Inghilterra e Olanda, molto sensibili agli animali domestici».
Trecento euro. Tanto vale la vita di una gattina investita e uccisa lo scorso 17 luglio sulle strisce pedonali a Sassari. Porta in una clinica veterinaria in condizioni gravissime, la micia è morta poco dopo. La compagnia assicurativa, secondo quanto riporta La Nuova Sardegna, ha riconosciuto l’esistenza del “danno da perdita dell’animale d’affezione” e ha risarcito con quell’importo la proprietaria di Maya.
«Pur non trattandosi di un animale di razza è stata comunque riconosciuta la fondatezza della nostra richiesta di risarcimento basata sul danno d’affezione che sta trovando sempre più spesso riconoscimento anche tra i giudici italiani» ha spiegato alla Nuova Sardegna l’avvocato Danilo Sedda che si è occupato del caso.
Al momento dell’incidente, il figlio della donna si trovava proprio dietro la macchina dell’investitore e quindi lo ha fermato. L’intervento dell’avvocato è stato poi richiesto dopo che il tentativo di un accordo privato, per sostenere le spese di ricovero e cura della gatta, non era andato a buon fine.
Il risarcimento sembra essere una cosa particolare, ma non in Europa a quanto spiega il legale: «Succede spesso in altri Paesi come Inghilterra e Olanda, molto sensibili agli animali domestici».
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