La figlia non si laurea: stop all' assegno. Sette esami in dieci anni e nessuna iscrizione al Csl: il giudice sospende l' obbligo del mantenimento da parte del padre


La coppia si separa e i genitori provvedono al mantenimento e agli studi della figlia, senza liti, in pieno accordo, volentieri. Ma passano gli anni e la tesi non si avvicina, ne passano ancora e la laurea non arriva. E a papà viene un dubbio: siamo sicuri che quel mio aiuto, così faticoso, vada a buon fine? Devo veramente continuare a pagare un’università che pare non esistere

Il collegio del tribunale civile, presieduto dal giudice Alberto Haupt, ha dato ragione a un falegname cassintegrato di 54 anni, separato dal 2010, che si è rivolto alla magistratura per sapere almeno quanti esami la figlia ventinovenne - che vive con la madre infermiera - aveva realmente sostenuto: sette in una decina d’anni, prima di lasciare del tutto l’Università nel 2012, scordandosi di avvertire papà.

La storia è nata in seguito alle risposte evasive, alla nebbia che fasciava la difficoltosa carriera di studi della giovane donna, mentre il padre vedeva ridotte le proprie entrate dalla crisi economica nazionale. C’è voluta la magistratura per riuscire a vedere il libretto fantasma. I giudici hanno esaminato la sempre più difficile situazione dell’uomo, hanno chiesto spiegazioni su quel silenzio di madre e figlia, hanno ascoltato le giustificazioni, accertato che non soltanto gli studi erano fatica del passato, ma che pure non c’erano iscrizione all’ufficio di collocamento e attivi sforzi per trovare un lavoro, soltanto l’invio di qualche curriculum qua e là.

E hanno emesso l’ordinanza che sospende l’obbligo di mantenimento da parte del padre e revoca l’assegnazione della casa a moglie e figlia, ritenendo che per essa «il mancato svolgimento di un’attività dipende da un atteggiamento d’inerzia, da un rifiuto ingiustificato».

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