Reddito di Cittadinanza: la riforma che elimina la disoccupazione ma crea precarietà. Ecco come funziona in Germania, che conseguenze ha prodotto e cosa accadrebbe in Italia


Il MoVimento 5 Stelle, Sel, il Pd.... tutti hanno cercato di accaparrare voti puntando sulla costruzione di un Reddito Minimo Garantito.
Molti non sanno che all' estero è legge già da parecchi anni, e che l' Unione Europea ha invitatol' Italia e la Grecia ad adottare le stesse misure. Ma come funziona?
Elimina realmente la disoccupazione? Crea danni al sistema? Si riesce a garantire veramente il minimo per vivere ed una dignità ad ogni cittadino?
E' possibile realizzarlo anche in Italia?

Vediamo il caso della Germania dove la riforma Hatz ha rivoluzionato completamente il welfare e la filosofia di vita dell' intera nazione creando disagi e pareri contrapposti.

LA RIFORMA HATZ
La riforma Hartz (dal nome di Peter Hartz ) è stata messa in atto tra il 2003 e il 2005 sotto il governo del cancelliere Gerhard Schröder (SPD). La riforma è stata attuata progressivamente attraverso quattro leggi:
Analizziamo nel dettaglio l' ultima, la quarta riforma Hartz.
Per prima cosa va detto l´Harzt IV scatta dopo un anno di “regolare disoccupazione”. L’indennità di disoccupazione viene concessa a chi, nei precedenti tre anni, abbia lavorato almeno 12 mesi versando i contributi e spetta per un periodo di 12 mesi in misura di circa il 60-67% dell’ultimo stipendio netto.
La soglia massima tenuta in considerazione per la retribuzione è pari a uno stipendio di € 4.500 lordi (poco meno di 2.600€ netti ).
La parola d’ordine della riforma Hartz è stata flessibilità. L’obiettivo infatti è stato quello di assicurare ai disoccupati la possibilità di accedere al mercato del lavoro anche grazie a lavori marginali, creando posti e spazio per le persone poco o non qualificate, non più destinate ai lavori in nero, grazie alla regolarizzazione e legalizzazione del mercato del lavoro.

A QUANTO AMMONTA IL CONTRIBUTO?
La riforma Hartz IV, scatta dopo un anno senza lavoro ed è rivolta anche a coloro che non trovano lavoro dopo aver completato il proprio percorso di studi.
Il contributo è attualmente di 382 € al mese per un single a cui si aggiungono circa 300 € per l’affitto di un “appartamento adeguato” e il pagamento dell’assicurazione sanitaria, che è obbligatoria in Germania.
Alle famiglie spettano invece 337 € per ogni adulto e 219 € per ogni figlio, a cui si aggiungono 550 € per l’affitto e la coperture delle spese per le assicurazioni sanitarie di tutti i componenti.
Una famiglia con due bambini in cui entrambi i genitori sono disoccupati può arrivare a guadagnare circa 1.700 € (esenti da tasse). Una cifra consistente. Inoltre, dato che questa forma di aiuto è prevista anche per coloro che pur lavorando hanno un salario che non gli permette di vivere adeguatamente, la riforma Hartz viene da molti definita un reddito minimo garantito. I sussidi Hartz IV non hanno scadenza e decadono solamente quando il soggetto o la famiglia è in grado di autofinanziarsi.

Ma chi andrebbe a cercare lavoro con un' entrata di 1.700 euro al mese? Continuiamo l' analisi..

I DATI

Oggi in Germania 6,2 milioni di persone percepiscono questo sussidio generando un costo per le casse dello Stato di circa 17 Miliardi di euro.
I disoccupati sono scesi dai 5,1 milioni nel 2005 ai 2,8 milioni di oggi.In Italia, attualmente, i disoccupati sono circa 6 milioni.
Non sorprende dunque che i controlli per evitare soprusi e scovare i furbi siano molto rigidi e che per invogliare la ricerca del lavoro da parte dei disoccupati siano state introdotte sanzioni che portano anche al taglio dei sussidi.

LAVORI A NERO? SUSSIDI SOSPESI!
Il primo controllo è a priori. Un soggetto non può accedere ai sussidi di Harzt IV se ha delle proprietà o qualsiasi bene. Prima di ricevere dei soldi dallo Stato un disoccupato deve usare o vendere i propri beni. Deve dunque essere nullatenente. Sono ovviamente fatti controlli anche sugli averi del partner e persino dei famigliari.

In secondo luogo si perde il controllo sul proprio conto corrente che è gestito dall´agenzia del lavoro. Questo passaggio è fondamentale per controllare che i sussidi siano utilizzati per beni di prima necessità (indumenti, cibo…). Il controllo del conto corrente facilita inoltre il controllo sull´eventuale svolgimento di lavori in nero. Improvvisi soldi sul conto o mancati prelievi (che evidenzierebbero la ricezione di soldi in cash) sono segnali d´allarme.

Ovviamente nel caso fosse comprovato lo svolgimento di un lavoro in nero o se rifiuta costantemente ogni tipo di lavoro proposto, scatterebbero le sanzioni di decurtamento o completa sospensione dei sussidi. Nel 2012 le sanzioni hanno segnato un notevole aumento, ciò evidenzia da una parte l´efficacia dei controlli ma, dall´altra che sempre più persone ricorrono all´Harzt IV anche quando in realtà non ne hanno bisogno.
Tra i lavori proposti dai Centri per il Lavoro ci sono soprattutto quasi esclusivamente i Mini-Job ( qui un approfondimento sui Mini-Jobs ): sono lavori part-time con stipendi che ammontano ad un netto di
400 € al mese
, con paghe orarie inferiori ai 5 euro l' ora..

IL REDDITO MINIMO GARANTITO E' POSSIBILE IN ITALIA?


Per rispondere a questa domanda basta prendere i dati ed analizzarli.
I Mini-Job in Italia non esistono: al termine e negli ultimi anni degli studi, uno studente non viene inserito direttamente nel mondo del lavoro portandoli così a terminare la scuola facendoli imbattere in aziende ricercanti giovani con esperienza quando loro non hanno neanche un giorno di esperienza in azienda.
Il welfare in Italia non ha mai funzionato.
Ponendo un Reddito Minimo Garantito di 500 euro a disoccupato, essendoci in Italia 6 milioni di disoccupati, arriviamo ad una spesa di 3 miliardi di euro al mese. Cifra che è forfettaria dacché manca il costo dell' affitto dell' immobile ed anche sussidi per figli a carico. La cifra per ogni cittadino, quindi, aumenta.
Secondo punto: i Centro Servizi Lavoro ( vedi questo servizio sconcertante ). Per come sono organizzati oggi, nessun CSL riuscirebbe a dare un lavoro ad ogni disoccupato un lavoro che non sia co.co.pro. oppure impiego sottopagato di tre mesi.

E poi, in Italia, sarebbe possibile un controllo su tutti i conti correnti? Cosa alquanto difficile.
A questo punto le aziende dovrebbero aumentare i loro salari.  
Facciamo un esempio
Un ragazzo single prende 500 euro di sussidio al mese, con l' affitto pagato dallo Stato perché non ha casa di proprietà e quindi con il solo sussidio di 500 euro sarebbe impensabile pagarsi anche affitto e bollette.
Un' azienda propone assunzioni per apprendisti: il contratto paga - netti - 600 euro al mese.
Accettando questo lavoro si perderebbe il sussidio ed il giovane si troverebbe a percepire 600 euro al mese, ma dovrebbe pagare a sue spese anche l' affitto. Quale italiano accetterebbe?

I Mini-Job tedeschi permettono di lavorare e - seppur a paga oraria e stipendio da fame -  percepire un salario che si può sommare al Reddito Minimo.
Questo diviene un incentivo a non lavorare, ed anche una distruzione della mentalità del disoccupato.
Inoltre mostra all' esterno una reale diminuzione della disoccupazione, ma solo perché queste persone sono passate dallo stato di "povertà" a quella di "precario a vita".
La disoccupazione giovanile in Germania risulta esser la metà della media europea ( il 10,7% contro il 19,6% ) e questo perché essi vengono immessi subito nel mondo del lavoro grazie a riforme e contratti facili, semplici e poco costosi per le aziende.
Si tratta dunque di dare un "lavoretto" sottopagato ad un neodiplomato e tenerlo non disoccupato a tempo indeterminato, a meno che non si specializzi o non trovi un impiego col quale un' azienda lo sollevi dalla sua povertà.

CONCLUSIONI
Personalmente ritengo che il Reddito Minimo sia inadattissimo al nostro Paese: gli italiani, da sempre, da decenni e decenni sono stati dei grandi lavoratori, anche e soprattutto a nero. Ma dei grandi lavoratori.
All' italiano non è mai importato il contratto, ma solo lo stipendio.
Molti dicono che decenni fa c'era lavoro e si stava bene, sì,.... ma se oggi molti anziani, ovvero i lavoratori degli anni '50-'60 ( e seguenti ) non hanno neanche 30 anni di contributi, è perché c' era lavoro, ma era lavoro nero. Il nero c'è sempre stato, così come lo sfruttamento dei lavoratori. Le riforme sul lavoro, invece, sono state sempre scarsissime.

Se l' italiano ha la mentalità del tipo "meglio un sussidio senza lavorare che lavorare con uno stipendio da fame" ( ecco una prova ) avremo una distruzione dell' economia del Paese ed una creazione di cittadini senza palle che preferiscono vivere di rendita.
Già ci sono tanti laureati mantenuti che si scelgono il lavoro perché tanto i loro genitori li possono mantenere e coprire le loro spese, poi, con un Reddito Minimo Garantito, chi è che affronterebbe la vita in maniera decisa?
Il Reddito di Cittadinanza è solo un' utopia per ottenere voti e gettare fumo negli occhi dei disperati.
Le riforme debbono partire dalla base:
- eliminare i primi due anni dei 5 passati alle superiori o accorparli ai tre delle medie
- far sì che alle superiori, nel ramo della specializzazione, si possa fare pratica direttamente in azienda, con convenzionni Statali volte anche all' assunzione degli stessi, anche con paghe orarie basse. Così facendo gli studenti usciranno dalla scuola ed avranno comunque un impiego che non dovrà esser necessariamente uno stipendio per vivere, ma soprattutto un' esperienza nel campo lavorativo e soprattutto un' esperienza da poter allegare per i lavori futuri.
- utilizzare il personale dei Centri Servizi per il Lavoro facendo sì che, a costo di contattare egli stessi le aziende, propongano i disoccupati di lunga data includendo soprattutto in primis coloro che hanno esperienze non dimostrabili e coloro che non posseggono titoli di studio minimi richiesti ( come il diploma di scuola superiore )
- creare fondi per istituire corsi gratuiti  - o pagati a rate nel momento in cui si trova un impiego ( scalati direttamente dalla busta paga ) - per formare coloro che non sono in possesso di referenze
- attuare altre riforme che non incentivino a non lavorare, ma facciano sì che ogni disoccupato sia propenso a cercare un impiego lasciando il guscio della propria famiglia d' origine e scartando il più possibile i sussidi forniti dallo Stato.

Perché spendere soldi per un Reddito di Cittadinanza, un reddito che va "rattoppare"il momento più basso della vita di un cittadino, anziché evitare a priori questa situazione cercando di formare i giovani e far sì che, le qualità di una persona prevalgano sulle richieste di referenze controllabili?

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