Il vecchio maglione diventa fertilizzante. Grazie al progetto GreenWolf la lana di scarto verrà riutilizzata producendo fertilizzante naturale


Si chiama “GreenWolf” il progetto pubblico privato nato dalla sinergia tra il Cnr Ismac di Biella, ilgreenwoolf iconaPolitecnico di Torino e l’azienda meccanotessile Obem spa, pure biellese che mira alla produzione di fertilizzanti azotati a partire dalla
lana di scarto


Al centro dell’attenzione del progetto ci sono non solo i capi di abbigliamento in lana a fine vita ma anche, e soprattutto, gli scarti dei tosami, la cosiddetta 'lana sucida' che rappresenta un rifiuto speciale (categoria 3), sottoprodotto dell'allevamento di ovini per la produzione di carne e di latte, che ha dei costi di smaltimento elevati e non può essere abbandonata nei campi.

Attraverso la realizzazione di un'apparecchiatura che utilizza acqua surriscaldata si ottiene da tutti questi scarti una “lana idrolizzata”, un fertilizzante naturale che aumenta il contenuto di carbonio e la capacità di trattenere acqua del terreno.

I VANTAGGI DEL FERTILIZZANTE A LENTO RILASCIO DI AZOTO

Ambientali:
riciclando la lana al 100% questa non si accumulerà più nelle discariche ma sarà utilizzata per fertilizzare orti, pascoli, campi da coltivare e giardini. Non vengono poi utilizzati composti chimici e la proprietà idrofila della lana viene mantenuta: se il fertilizzante viene depositato sui terreni montani, aumenta la capacità del terreno di trattenere le acque dilavanti, riducendo il rischio di frana.
Economici:
trasformando la lana di scarto in fertilizzante agricolo si risolve il problema del costoso smaltimento di un rifiuto speciale. Inoltre si può ovviare ai costi di trasporto del prodotto poiché il progetto prevede di portare piccoli impianti in loco, direttamente nelle zone di allevamento.
Occupazionali:
inoltre un'ulteriore vantaggio del progetto è la possibilità di inserimento lavorativo; con l'obbiettivo di creare una filiera, verranno formati giovani ricercatori in questo ambito specifico e assunto personale che possa gestire il nuovo processo industriale

Greenwolf è uno dei 32 progetti italiani su 146 europei nell'ambito del programma Life+ 2012 dell'Unione europea, la quale co-finanzierà il tutto con un milione di euro per tre anni. In questo lasso di tempo si susseguiranno varie fasi, dalla costruzione dell'impianto, alla sperimentazione, valutazione dei fertilizzanti e diffusione dei risultati.

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