Selargius, chiude cartoleria aperta 5 mesi fa "Le troppe tasse ci hanno tagliato le mani"
L’agonia impera tra i le vie cittadine. In via Trieste dopo il negozio di alimentari, ora sta per abbassare le serrande definitivamente anche la cartoleria, aperta da novembre.
“Non ce la facciamo più! – si sfoga la titolare della cartoleria Gabriella Congia – Tasse, affitto del locale, bollette ci hanno tagliato le mani. Noi ci arrendiamo. Fossimo stati proprietari del locale forse saremo riusciti ad andare avanti, ma dovendo pagare anche l’affitto siamo costretti a chiudere. Dalla crisi non ne usciremo mai se non abbassano le tasse. È tutto un circolo vizioso, non possiamo scaricare le nostre spese però dobbiamo pagare tasse sempre più esose”.
In città è allarme rosso per gli acquisti. Neanche in periodo di saldi la situazione è migliorata.
“A quanto pare i clienti hanno altre priorità su come spendere i loro soldi – aggiunge Congia che prima gestiva un negozio in via San Benedetto a Cagliari – appena saputo del nostro trasferimento a Selargius diversi nostri amici ci avevano sconsigliato per questo passo e forse avevano ragione”.
La crisi regna sovrana. Il settore edilizio è fermo da anni e conseguentemente la compravendita di immobili, ma il commercio è il polso della situazione. E il battito è debole.
Colpa dei parcheggi che non ci sono, o meglio quelli che ci sono in via San Martino sono occupati dai pochi fortunati che a quanto pare si limitano a cambiare il disco orario.
“A nulla sono servite le nostre denunce – spiegano dal
negozio Il Tessuto, presente in città dal 1930 prima come drogheria e poi come negozio di tessuti per la casa – nonostante ci siano i parcheggi di piazza Martiri di Buggerru sempre liberi la gente cerca parcheggio qui in via San Martino dove il disco orario viene usato da pochi e dai soliti noti”.
Un esperto della crisi del commercio cittadino è il fruttivendolo Roberto Farci di “Zia Regina”, punto vendita presente in città dal 1958 e che porta il nome della sua capostite.
“Abbiamo cambiato tre volte locazione del nostro negozio e a quanto pare non è servito. E questo perché i veri colpevoli sono i vigili urbani che non sono presenti a far rispettare il disco orario. E quindi i parcheggi disponibili sono sempre utilizzati dalle stesse persone”.
Se non c’è parcheggio il cliente non si ferma. E con la pista ciclabile poi i negozi di via Trieste sono rimasti a guardare i clienti andare via e a dover abbassare le serrande. Per sempre. La crisi iniziata nel 1990 non si è mai arrestata. E a nulla sono valsi i tentativi di creare associazioni di commercianti, o altre iniziative.
Premesso che mi dispiace per loro, c'è da dire che, da un bel po', voler gestire un negozio di tipo tradizionale è un suicidio.
RispondiEliminaVuoi per la concorrenza imbattibile dei supermercati e centri commerciali, vuoi per l'attuale crisi.
Purtroppo c'è gente che non si rende conto che è un'impresa persa in partenza, forse anche perché non sa fare una valutazione reale dei costi/ricavi.
E' un suicidio economico infatti.
EliminaDi questi periodi vanno le pizzerie al taglio
o paninerie.
I chioschi di edicole a Cagliari sono quasi tutte in vendita.
Ci sarà un motivo!
E poi io non attribuisco la colpa al parchimetro:
uno può anche cambiare l' ora e lasciare l' auto lì.
Il cliente non trova parcheggio e manco ci passa lì