M5S, Roberta Lombardi 4 anni fa diceva "Il metodo Grillo fa schifo. Non c'è democrazia". Perché Grillo ha urlato in rete "di non coalizzarsi col Pd" poco prima della conferenza pubblica, se i grillini non hanno mai pensato ad allearsi con nessuno?



L’attuale portavoce alla Camera, Roberta Lombardi, quattro anni fa lamentava la scarsa democrazia interna. Era in prima fila allora, ricostruisce Vanity Fair, promotrice e portavoce di un documento congiunto con cui gli attivisti dei Meetup chiedevano a "Beppe" di dar vita a un "vero" movimento democratico

Il Movimento nasce monco”. “Ho capito che a me di Grillo piace il programma, ma il metodo con cui si sta muovendo mi fa decisamente schifo”.
A scriverlo quattro anni fa era l’attuale portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, che all’epoca lamentava la scarsa democrazia interna al Movimento. Era in prima fila allora, ricostruisce Vanity Fair, promotrice e portavoce di un documento congiunto con cui gli attivisti dei Meetup chiedevano a “Beppe” di dar vita a un “vero” movimento democratico.
La proposta nasce alla fine del settembre 2009.
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Nella capitale, sede degli attivisti tra i più combattivi, molti rimangono di sasso quando sentono Grillo annunciare di aver affittato il Teatro Smeraldo per il 4 ottobre 2009, giorno in cui presenterà un nuovo movimento: il Movimento 5 Stelle. Non ne sapevano nulla, non ne hanno neanche discusso. Roberta Lombardi, che da anni si batte nella capitale è una delle più deluse e in una discussione su un Meetup chiede provocatoriamente: “Ma noi grillini siamo invitati?”. Lombardi propone agli altri di scrivere un documento e di leggerlo sul palco del Teatro Smeraldo, prima della presentazione ufficiale del Movimento.
Sapete, visto che sono quasi 3 anni che lavoro gratis per ‘sta gente, vorrei sapere come pensano di costruire questo progetto, per decidere con cognizione di causa se fare da manovalanza o meno”, scrive.
Intervento dopo intervento, il documento prende forma e viene approvato. In esso i ragazzi chiedono la costruzione di “un movimento realmente democratico fondato sull’etica e non sulla sola opportunità di prender parte a gare elettorali tramite l’aiutino del personaggio testimonial di turno”, dove “non ci siano ‘guru’, ma dove possano emergere “leadership naturali”.
Tra i firmatari anche gli attuali parlamentari del Movimento Alfonso Bonafede e Maurizio Buccarella e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Peccato che, nei risvolti degli ultimi giorni, la democrazia nel Movimento, forse non esiste.
Come si ascolta dal video della conferenza ( su YouTube il video completo ), si batte soprattutto sul fatto che è "un gruppo", andrà avanti il programma. Infatti, come si ascolta nei minuti finali del video, Vito Crimi, l' altro capogruppo del M5S, alla domanda "chi sarà il vostro premier?", lui risponde "Non importa il premier, ma quello che importa sono i venti punti del programma".
DOMANDA:
se il Movimento è unito, se c'è democrazia, e se, come dice a inizio conferenza la Lombardi "noi del Movimento non abbiamo mai pensato ad una alleanza, né prima né mai", perché Grillo ha, prima della conferenza pubblica, detto a gran voce "Se ci sarà un' alleanza fra Movimento 5 Stelle e Pd lascerò la politica"?. Forse perché i "cittadini del Movimento" non sono un gruppo, ma sono diretti da un guru ed un capo ai quali non devono disobbedire?
Forse hanno il compito di mostrare da fuori di esser un gruppo democratico, ma invece dentro devono obbedire a ciò che comandano i due capi, e quindi Grillo è costretto ( probabilmente diretto a sua volta da Casaleggio ) a dare annunci di questo tipo in giro per la rete.
Altrimenti, che senso avrebbe urlare, prima della conferenza stampa pubblica, ai suoi "grillini" di non allearsi con nessuno se nel loro statuto-nonstatuto sanno già che se si alleano con qualcuno saranno fuori il Movimento?
E' come iniziare una partita di calcio, sapere che se tocchi il pallone con la mano in area sei espulso,
e l' allenatore ricorda, prima della partita, di non toccare il pallone con le mani.

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