Il Vaticano pagherà l' Imu.Anzi no.O forse sì ? Il comunicato del governo Monti smentisce l' articolo di Repubblica

fonti con dettagli
Repubblica.it e Ansa.it


 600 milioni di euro: è questa la cifra stimata al momento del provvedimento del Governo Monti che introduceva la tassa sugli immobili di proprietà del Vaticano ( leggi la notizia ).
Oltre alla cifra che entrerebbe nelle casse dello stato Italiano ci sarebbe la questione della sanzione miliardaria da parte dell' Europa.
Quindi tutto apposto? Macche!
Ecco l' articolo di Repubblica di lunedì


Imu, blitz del governo alla Camera imposta più leggera per la Chiesa
Palazzo Chigi dribbla le obiezioni del Consiglio di Stato e insiste: per i religiosi viene 'addolcito' il Codice civile e quindi molte attività miste, cioè che ottengono profitti, potranno evitare l'imposta sugli immobili. Nel decreto Enti locali è stata inserita una norma "segreta", che riguarda la definizione di ente no profit, ma che non vale per il resto degli italiani
( qui l' articolo completo )

Ma...
contemporaneamente vi è una smentita: nessun blitz!
Ecco il comunicato da Palazzo Chigi
"In merito ad un articolo di stampa oggi pubblicato, che imputa al governo
un 'blitz alla Camera' per alleggerire l'Imu a carico degli enti non commerciali,
si precisa che la ricostruzione dei fatti è del tutto errata e destituita di ogni fondamento. Non c'é stato infatti alcun arretramento
da parte del governo.
La norma in questione, come può facilmente essere riscontrato è contenuta
nel comma 6 dell'articolo 9 del decreto sugli enti locali, su cui domani la Camera 

darà il voto finale, dopo aver votato la fiducia lo scorso 8 novembre.
Si precisa pertanto che la disposizione, in linea con gli orientamenti più volte
espressi dal governo e con le richieste dell'Unione Europea, non è stata modificata in alcuna parte dall'esecutivo durante l'esame alla Camera. Il testo approvato coincide esattamente con quello già deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 ottobre.
Tale intervento si era reso necessario a seguito del primo parere del Consiglio di Stato, che individuava un possibile profilo di debolezza nell'assenza di una delega
espressa per il regolamento governativo, che risponde in dettaglio
e puntualmente ai criteri comunitari.

Il governo ha quindi operato affinché la norma sull'IMU per gli enti non commerciali
non fosse resa, in alcun modo, meno stringente a seguito di ulteriori iniziative parlamentari. Di fronte a tali proposte emendative, il governo ha chiesto il rinvio del testo in Commissione. A seguito di tale rinvio, gli emendamenti parlamentari sono stati, a loro volta, espunti ed è stato ripristinato, proprio su iniziativa del governo, il testo originario. Nessun blitz, nessun arretramento, ma conferma della linea di assoluto rigore e trasparenza più volte sostenuta dal governo
"

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